Nei primi anni 70, un po' sull'onda della rivoluzione studentesca, disquisendo delle costituzioni rigide, semirigide etc., un allora professore ed oggi preside da qualche parte, si lanciò in una critica a quella che oggi la maggior parte dei cosiddetti presunti sedicenti politicanti afferma e pretende essere la miglior possibile - ora come allora - e che non se ne deve cambiare nemmeno una virgola: quanta ipocrisia!
Che l'attuale costituzione sia vecchia e stantìa traspare da una lettura accurata che non sia di parte e soprattutto con una lettura priva di quella esegési bizantineggiante e dell'ermenéutica che a qualche idiota ha fatto leggere che nel dettato costituzionale c'é persino il riferimento alla pretesa "famiglia omosessuale".
Vero é che avendo l'Italia perso la guerra, quella fu indubbiamente il miglior compromesso tra subirne una dettata od una spartizione del territorio, anche se il patto di Yalta sancì di fatto una spartizione politica.
Ed é appunto perché fatta dagli sconfitti e per non turbare troppo i vincitori che non si tratta di una vera costituzione nata dalle esigenze della nazione.
Lo stesso fatto che non sia direttamente applicabile (abbiamo ancora tanti begli articoli sui quali non si é mai voluto legiferare) la rende monca ed in un certo senso fasulla.
Un esempio emblematico é il famoso articolo 40: messo lì come un paletto che non si sa a che cosa mai possa servire.