Una volta per imparare la lingua si leggevano i giornali.
A metà del secolo scorso, quando i dialetti la facevano da padrone ed era ostico riuscire a comprendere più degli stranieri gli stessi connazionali, anche nelle scuole, ai ragazzi veniva consigliato di leggere i quotidiani al fine di ampliare il proprio vocabolario usando preferibilmente le parole dell'italiano in luogo di quei termini dialettali, sicuramente più vivaci, ma altrettanto più difficili da comprendere per i "foresti" e che sovente venivano usati per ignoranza del termine linguisticamente corretto.
Oggigiorno, a prescindere che nella scuola - e sulla base degli esempi che se ne traggono da coloro che da questa sono usciti ed oggidì fanno politica - probabilmente l'italiano viene negletto nell'istesso modo come un "Professore" della medesima genìa di quelli che oggi affossano il Bel Paese, é riuscito a far sì che l'italiano in quel d'Europa mancò tra le lingue "ufficiali", oggigiorno ripeto non é più possibile dare quel consiglio in quanto non ci sono più giornalisti che conoscono ed usano in maniera corretta ed efficace l'italiano ma solamente - salvo ovviamente qualche rarissima eccezione e qualcuno che men degli altri difetta, ci sono solo presunti sedicenti cosiddetti giornalisti per i quali le parole valgono per il suono e non per il significato, oppure fanno continua esternazione d'ignoranza utilizzando termini stranieri in luogo di assai più concreti e reali termini italiani che indicano con maggior comprensibilità quello sovente nell'idioma straniero ha solo un significato di linguaggio e non di lingua.