Schettino, Auschwitz e la solita canéa di cretini.
Difficilmente collimo col pensiero di chi scrive per mestiere, in quanto accade sovente che lo scritto di tanti, troppi, di costoro discenda da propositi che di etico hanno poco, ma nel caso del più che dovuto rinfaccio al presunto foglio di informazione tedesco e sulla canéa che ne é seguita, sono pieamente e più non si può, d'accordo ed in sintonia con l'autore dello scritto.
A tutti quei cretini, ed il termine é stato più che misurato prima di esternarlo, non si può purtroppo rinfacciare la loro ignoranza e la loro poca cultura, puossi solo invitarli a vedere - e, possibilmente, capire ( anche se la cosa ardua assai é) - "La grande guerra" che - ne sono certo - é viva anche nella mente dell'autore di cui sopra, ma che costoro non sanno neanche che esiste.
A quei cretini che poi non hanno praticato in certe zone ed in certi periodi dell'Italia dalla doppia lingua, viene da dir loro solo di parlare solo dopo aver letto e letto e riletto quanto si scriveva sul separatismo e sulle rivendicazioni etniche.
La calatura di brache di certi governi sinistrorsi - sempre meglio per carità di interventi dati in mano ai "professori" - ha reso codesti luoghi ottimi sotto un aspetto statistico per condizioni di vita, peccato che la mentalità delle genti che ivi vivono sia parecchio distante dal costume della genìa italica, nota bene non "romana", "partenopea" o "borbonica" ma italica.