La memoria corta.

26.01.2012 09:41

"Et voilà!" Un altro bel saltino indietro di cinquant'anni.

Dopo che il un precedente disgraziatissimo governo che nessuno aveva eletto e che come il recente fu figlio in fondo di un colpo di stato anomalo e che, per altro, evidenziò come certe ideologie non riescono materialmente a gestire una nazione anche se hanno tutto il sostegno possibile da chi parte non dovrebbe essere partigiano, ci risiamo: quelle conquiste e proprio di conquiste si trattava, quando il resto del cosiddetto mondo civile manco ci pensava, nel Bel Paese Qualcuno (e non a torto nel resto del mondo questo Qualcuno é ancora assai più conosciuto e stimato di quanto non credano di essere gli attuali politicanti od i maestri a cui si ispirano come punti di riferimento) questo Qualcuno tra tante altre disposizioni - con fine sociale - vietò il lavoro notturno delle donne e dei fanciulli, vietò che si panificasse tra le ore due e le ore quattro, limitò a quarantott'ore settimanali l'orario di lavoro, istituì il libretto di lavoro ed altro ancora.

Orbene il primo governo di cui sopra pensò bene di abrogare l'obbligo di fermarsi almeno due ore la notte: tanto di disgraziati che dovevano prendere la notte per il giorno altrimenti non mangiavano ce n'erano ad iosa; e quest'ultimo governo fotocopia ha abrogato un'altra dura conquista, tra l'altro ottenuta quando il pane era effettivamente l'alimento principe, e statuisce che i panificatori non hanno diritto a santificare le feste.

Peccato che nell'estrema ipocrisia che li contraddistingue ( oltre ad una mania di protagonismo che ormai trasuda da ogni loro parola ) non pensino a legiferare affinché il "pane fresco" sia quello effettivamente fatto in loco e non a cinquecento chilometri, precotto e riscaldato al momento di essere posto nelle ceste.

 Viene proprio da dire "Quousque tandem abuterunt patientiae nostrae!".